Il green in città ha gli occhi rivolti al cielo, i motivi sono presto svelati, oltre alle infinite soluzioni creative che ne conseguono si contengono gli effetti causati dal riscaldamento globale, aggiungendo verde sui tetti, sui parcheggi, sulle pareti degli edifici si filtrano le acque piovane, si amplia la capacità di termoregolazione delle costruzioni e ci si protegge da polveri sottili e rumori, con il risultato di migliorare le condizioni generali di vita.

Patrick Blanc è stato l’artista paesaggista, pioniere dei giardini verticali.

La natura è stata la sua fonte di ispirazione diretta, con la sua capacità di adattamento e le infinite biodiversità in grado di dialogare tra di loro. Un numero infinito di piante crescono in verticale e si arrampicano sulle pareti, in diverse parti del mondo e con climi totalmente differenti.

Così realizzazioni come il giardino verticale per il Museé du quai Branly a Parigi, e il Museo CaixaForum di Madrid non fanno che prenderne spunto.

                                                                   

                                         Museé du quai Branly – Parigi                                     Museo CaixaForum – MadridL’ orgoglio italiano è il pluripremiato Bosco Verticale situato nel Centro direzionale di Milano, un complesso di due palazzi residenziali a torre progettato dallo Studio Boeri.
Ospita 800 alberi, 4.500 arbusti e 15.000 piante che in orizzontale occuperebbe una superficie di 20.000 mq.

                Bosco Verticale – Milano

Molteplici ora sono le Foreste Verticali di cui possiamo trovare traccia in tutto il mondo.

Tra questi la città di Singapore in particolare, attraverso un processo di rinnovamento e di educazione ambientale, che dura da cinquanta anni, ha assunto le sembianze di una “città giardino”, dove l’ecologia si sposa con la funzionalità e gli ambienti verdi sono sia pubblici che privati.

          Singapore – Cloud Mountain e Super Tree

Un altro esempio di foresta tropicale rampicante si trova in Vietnam all’ Atlas Hotel, progettato dall’architetto Vo Trong Nghia unendo elementi naturali come bambù e pietra alla fitta vegetazione rampicante, un angolo di giungla in città per facilitare l’isolamento termico e mitigare l’inquinamento atmosferico, attraverso lussureggianti giardini pensili.

           Atlas Hotel – Vietnam